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Infarto Miocardico

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L’infarto del miocardio non è altro che una necrosi di una parte del muscolo cardiaco, causata dall’interruzione dell’irrorazione sanguigna, dovuta all’ostruzione di una delle coronarie, le arterie deputate all’irrorazione del cuore. Se l’interruzione del flusso sanguigno si protrae nel tempo, per minuti o persino ore, può danneggiare o distruggere (necrosi) una parte del muscolo cardiaco. Se invece il flusso sanguigno viene ripristinato in tempi ragionevolmente brevi, il danno al cuore potrebbe essere limitato o addirittura evitato. 

Sintomi dell’infarto

Il sintomo più frequente è un forte e improvviso dolore al petto che si estende attraverso la spalla (fino al braccio), a cui si associano sudorazione fredda, nausea, vomito, senso di costrizione al petto e difficoltà a respirare. Il dolore, inoltre, potrebbe irradiarsi anche ai vasi del collo e della gola, alla mandibola, allo stomaco e agli arti superiori (soprattutto il sinistro).

Inizialmente il dolore al petto si presenta per brevi intervalli di tempo e si risolve spontaneamente, prima di manifestarsi in maniera più prolungata, anche oltre 20 minuti, ma non oltre i 30 in caso di angina pectoris (condizione di ischemia che non comporta necrosi).

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Infarto - Quali sono i fattori di rischio?

In merito all’infarto, i fattori di rischio si distinguono in fattori modificabili, come l’età e il sesso, e fattori non modificabili, che riguardano stile di vita, alimentazione e in generale tutte quelle cattive abitudini che, se corrette, favoriscono la prevenzione dell’infarto.

Fattori non modificabili

Il rischio di infarto, come per quasi qualsiasi patologia, aumenta con l’avanzare dell’età, ma in modo diverso in base al sesso: è più comune negli uomini, durante l’età giovanile e matura, anche se le donne non ne sono immuni. Dopo la menopausa, invece, il rischio è analogo per entrambi i sessi. Da non sottovalutare la familiarità, per cui chi, nella propria storia familiare, presenta già casi di patologie cardiovascolari acute, è maggiormente a rischio.

Fattori modificabili

Tra i più importanti fattori di rischio c’è sicuramente l’abitudine al fumo: sia il fumo attivo che l’esposizione passiva a lungo termine, danneggiano via via le pareti interne delle arterie. Il fumo inoltre rallenta anche il flusso sanguigno e incrementa il rischio di formazione di trombi, causa di infarto. Anche la sedentarietà a lungo andare e in età più avanzata può aumentare il rischio di infarto: in breve basterebbe smettere di fumare e condurre unos stile di vita più attivo e sano per prevenire le patologie cardiovascolari

Attenzione anche all’alimentazione: un regime alimentare troppo ricco di calorie e grassi contribuisce a un aumento del livello di colesterolo cattivo e di altri grassi, aumentando il rischio di infarto. In generale, seguire un’alimentazione sana e controllata aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari. 

Tra i fattori di rischio ci sono anche alcune patologie, come il diabete, ad esempio: gli eccessi di glucosio nel sangue danneggia le arterie, motivo per cui i soggetti che soffrono di questa patologia hanno maggiori probabilità di incorrere in un infarto; così come coloro che soffrono di ipertensione arteriosa (pressione alta).

Prevenzione: l'alleato migliore contro l'infarto

Il migliore alleato contro le malattie cardiovascolari? La prevenzione: basterebbe modificare il proprio stile di vita per contribuire in modo importante nella prevenzione dell’infarto.

I medici, pertanto, ci raccomandano di:

  • Tenere sotto controllo il peso corporeo e intervenire con l’aiuto di un medico nei casi di sovrappeso importate e obesità. 
  • Smettere di fumare o ridurre considerevolmente il consumo di tabacco. 
  • Praticare regolarmente attività fisica, chiaramente con intensità variabile in base all’età e alle condizioni di salute e possibilmente con il supporto di un personal trainer o con in piano di allenamento adeguato.
  • Mangiare in modo sano ed equilibrato, limitando il consumo di alimenti troppo ricchi di grassi, dolci o fritti. Non eccedere con il consumo di alcol e limitarsi a un solo bicchiere di vino al giorno, durante il pasto. 
  • Anche lo stress non è un alleato del nostro cuore, quindi nei limiti del possibile, meglio limitare quelle situazioni che possono essere fonte di stress prolungato.

Per i più piccoli

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