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MST - Malattie Sessualmente Trasmissibili

MST 2

 

COSA SONO LE MST

 

Le Malattie Sessualmente Trasmissibili (nota con l'acronimo MTS) o Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST), indicate anche in passato come malattie veneree, indicano un gruppo di patologie infettive, causate da batteri, virus, funghi ed altri patogeni, acquisite o trasmesse principalmente per contagio diretto tramite rapporti sessuali.

La maggior parte delle MTS, inizialmente, non presenta sintomi e questo comporta un maggior rischio di trasmissione (soprattutto HIV), in quanto i rapporti e i contatti non vengono interrotti, non essendo a conoscenza della patologia in corso. I sintomi e i segni della malattia possono includere sintomi acuti, infezioni croniche, che generalmente comprendono perdite dai genitali, ulcere genitali, dolore pelvico.

In caso di mancata o errata diagnosi e terapia, possono verificarsi gravi complicanze a lungo termine come sterilità, anomalie della gravidanza, parto pretermine, aborto, danni al feto e al neonato, tumori.

Ogni anno sono milioni i nuovi casi di MST che si verificano nel mondo, e i giovani tra i 15 e i 24 anni rappresentano la fascia d’età più esposta a queste patologie.
L’OMS (Organizzazione Mondiale delle Sanità) stima che ogni anno un’adolescente su 20 presenti una MST: l'incidenza è in continuo aumento e la loro prevenzione rappresenta uno degli obiettivi prioritari di sanità pubblica.

Anche le donne sono una categoria a rischio, in quanto sono maggiormente colpite da queste patologie, per la struttura anatomica dell’apparato genitale più complessa e favorevole allo svilupparsi delle infezioni.

 

COME SI TRASMETTONO

 

Le MST si trasmettono attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale per contatto con i liquidi organici infetti (sperma, secrezioni vaginali, sangue, saliva).

Possono anche trasmattersi attraverso il sangue (es. contatto accidentale da ferite, trasfusioni, scambio di siringhe, tatuaggi, piercing) con i trapianti di tessuto ed organi (soprattutto per epatite B e C, sifilide e HIV), in gravidanza per passaggio attrraverso la placenta dalla madre al feto, il parto e l’allattamento (virus HIV, virus dell’epatite B, herpes genitale, sifilide, gonorrea, clamidia).

Le MST si curano efficacemente con gli antibiotici e antimicotici, mentre per alcune MST virali (herpes genitale e papilloma) sono disponibili terapie antivirali e un vaccino anti-HPV.

 

QUALI SONO LE PIU COMUNI MST E COME VENGONO DIAGNOSTICATE

 

Vanno identificate differente classi di MST, distinte in base all'eziologia, ovvero l'agente patogeno che ne scatena il quadro clinico:

 

EZIOLOGIA BATTERICA

  • Gonorrea (o anche blenorragia, che è una possibile manifestazione della gonorrea): causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae. Popolarmente nominata "scolo" (per via delle tipiche secrezioni uretrali), è una malattia da contatto (più tipica nella donna per la sua suscettibilità alle infezioni), infatti affinche si trasmetti è sufficiente che i genitali vengano a contatto con superfici, intimo o parti infette, senza che sia necessario un rapporto completo, il batterio infatti è capace di sopravviere nelle superfici esposte all'aria anche per diverse ore.
    La sintomatologia è differente nei due sessi. Nelle donne comprende bruciore durante la minzione, aumento delle secrezioni vaginali, perdite di sangue; negli uomini i sintomi possono comparire in un tempo variabile, anche dopo 7-10 giorni dal contagio, e comprendono, principalmente bruciore durante la minzione, perdite di colore tendente al bianco, giallo o verde dall’uretra (definito Scolo) e dolore/buciore ai testicoli
    Per la diagnosi nell’uomo si ricorre alla colorazione di Gram su campioni di essudato uretrale. Ha una sensibilità diagnostica del 95% rispetto alla metodica standard rappresentata dalla coltura (eseguita soprattutto per la donna, su secrezioni vaginali) la quale permette però l'esecuzione dell'antibiogramma.
  • Sifilide: è una complessa infezione causata dal batterio Treponema pallidum. La sifilide è un'infezione genitale che causa ulcere ed escoriazioni, trasmessa per via sessuale (forma acquisita) o attraverso la placenta a partire dalla 16° settimana di gravidanza (forma congenita). Si sviluppa in diversi stadi, ciascuno caratterizzato da sintomi e decorso diverso. Dal momento che alcune fasi della malattia hanno un lungo decorso senza manifestazioni cliniche evidenti, in assenza di diagnosi e terapia, è possibile un'evoluzione progressiva. 
    La diagnosi è sierologica e permette, tramite un semplice prelievo di sangue, di individuare la risposta anticorpale sin dalle prime fasi: è possibile rilevare gli anticorpi IgM dalla seconda settimana dopo il contagio e gli anticorpi IgG a partire dalla quarta settimana. Al momento della comparsa dei sintomi la maggior parte dei pazienti è positiva sia alle IgM che alle IgG.
    I test sierologici prevedono generalemente l'esecuzione del TPHA, definito test treponemico che ricerca gli antigeni specifici indice di infezione per sifilide, e del VDRL, un test non treponemico, in quanto non specifico per la sifilide ma richiesto in genere per conferma del TPHA e/o per valutare l'andamento della malattia e la risposta terapeutica.

  • Gardnerella vaginalis: nella gran parte delle pazienti la sua presenza è assolutamente asintomatica. In altri casi, per esempio dopo alterazione del normale ambiente di acidità sostenuto dai lattobacilli vaginali (fattore protettivo alle infezioni) fisiologicamente presenti come flora normale, che appunto mantengono il pH vaginale su un valore da 3,8 a 4,5, si svilluppa un quadro clinico noto come vaginosi batterica, quindi con abnorme crescita del patogeno associays a comparsa di abbondanti secrezioni bianco-grigiastre e spiccatamente maleodoranti, specie se poste a contatto con soluzioni alcaline, come il normale sapone.
    La diagnosi avverrà quindi tramite esame obiettivo, durante visita ginecologica, nella quale potrà essere effettuato un tampone vaginale e su di esso esame colturale.
  • Chlamydia trachomatis: Nella donna questa infezione decorre spesso in maniera asintomatica, ma può provocare importanti conseguenze, tra cui possibili danni alle tube di Falloppio, malattia infiammatoria pelvica o PID, gravidanza extrauterina, infertilità. Nell’uomo si possono manifestare epididimite, danno ai testicoli e prostatite. La clamidia si trasmette generalmente attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale o per via materno-fetale: la madre infetta può, durante il parto, trasmettere al neonato l’infezione, che si manifesta come congiuntivite e di polmonite: la clamidia è una delle prime cause in queste patologie neonatali.
    La sintomatologia si caratterizza da bruciore o infiammazione dei genitali, secrezioni genitali, lievi bruciori.

    La diagnosi avviene tramite la ricerca degli anticorpi circolanti o tramite tampone (uretrale, vaginale, buccale o rettale), nella quale viene richiesta la ricerca del DNA batterico.

  • Ureaplasma e Mycoplasma , sono batteri che possono essere presenti nell’apparato genitale di pazienti asintomatici di entrambe i sessi, anche se più frequentemente nelle donne in quanto parte della normale flora batterica vaginale, e sono in relazione diretta con la frequenza dei rapporti e con il numero dei partners. Possono dare quadri clinici al tratto genito-urinario, come la Malattia Infiammatoria Pelvica (MIP), infertilità, complicanze ostetriche, soprattutto in gravidanza (può essere trasmessa dalla madre al feto), uretriti, e, in caso di complicazioni, anche a carico delle vie aeree con febbre, faringotonsillite, cefalea e dolori muscolari, e polmoniti.
    La diagnosi avviene tramite la ricerca di anticorpi IgG e IgM, Esame colturale o ricerca del DNA

EZIOLOGIA DA PROTOZOI 

  • Trichomonas vaginalis. E' un parassita che viene trasmesso principalmente per via sessuale, molto raramente attraverso oggetti contaminati. Molto spesso è asintomatico o dà come sintomi prurito, bruciore e minzione dolorosa, manifestandosi per lo più con secrezioni vaginali maleodoranti, irritazione ed infiammazione dell'epitelio della vagina (vulvovaginite) o dell'uretra .
    La diagnosi si effettua mediante esame microscopico di secrezioni vaginali o uretrali per identificare il parassita, oppure tramite la ricerca di DNA del parassitMolto spesso è asintomatico o dà come sintomi prurito, bruciore e minzione dolorosa, manifestandosi per lo più con secrezioni vaginali maleodoranti, irritazione ed infiammazione dell'epitelio della vagina (vulvovaginite) o dell'uretra .

EZIOLOGIA VIRALE

  • Virus del papilloma umano (o HPV): tra i virus più noti per il suo legame con il cancro della cervice uterina. A seconda del sierotipo può essere causa diretta del carcinoma della cervice uterina, soprattutto per i genotipi HPV 16 e 18 considerati quelli a più alto rischio, o di verruche e condilomi genitali, causate dalle varianti HPV 6 e HPV 11, due delle più note tipologie a basso rischio.
    L'infezione da papillomavirus ha di fatto inizio con un contatto sessuale a livello genitale. Va tenuto presente a questo proposito che l'infezione può anche essere trasmessa a livello dell'inguine o del perineo, aree cioè non ricoperte dal profilattico.
    La diagnosi avviene esclusivamente tramite PapTest, un esame citologico eseguito su tampone genitale o rettale, che permette l'analisi dello stato cellulare, evidenziando eventuali alterazioni e/o lezioni cancerose o pre-cancerose. E' possibile inoltre eseguire un test molecolare per la genotipizzazione del DNA virale. 
    Lo screening periodico, tramite Paptest o il test per la ricerca del DNA di HPV, è fondamentale in quanto contribuisce alla diagnosi precoce del tumore della cervice, all'aumento dell'efficacia terapeutica e della sopravvivenza media.
    La vaccinazione gratuita contro l'HPV, eseguibile a tutti ragazzi dal 12° anno di età, è uno strumento di prevenzione estremamente sicuro ed efficace.
    I vaccini disponibili in Italia sono tre: uno bivalente (contro HPV 16 e 18), uno quadrivalente (HPV 6, 11, 16 e 18) e uno nonavalente (HPV 6, 11, 16, 18, 31, 33, 45, 52, 58).
  • Herpes virus (HSV 1 e 2 – Herpes Simplex Virus). Vi sono due tipi di virus herpes simplex, tipo 1 (HSV-1) e di tipo 2 (HSV-2). L'HSV-1, definito anche Herpes labiale, più comunemente provoca infezioni orali, attraverso la formazione di vescicole labiali, mentre HSV-2, Herpes genitale, colpisce maggiormente i genitali attraverso vescicole e ulcere.
    L'Herpes di solito viene diagnosticato in base ai sintomi. La diagnosi, viene confermata tramite prelievo del sangue, con la ricerca degli anticorpi circolanti, o tramite la ricerca del DNA virale.
  • AIDS, dovuta al retrovirus HIV. La trasmissione avviene tramite sangue, liquido seminale, secreto vaginale, latte materno, attraverso il contatto con ferite aperte, ulcere, escoriazioni, occhi e mucose, emotrasfusioni o utilizzo di feringhe infette.
    La diagnosi si effettua con un Combo Test, un test sierologico di IV Generazione in grado di ricercare simultaneamente gli anticorpi anti-HIV e anti-Ag p24, proteina virale che compare transitoriamente nelle fasi precoci dell’infezione, permettendo di ridurre in modo significativo il periodo finestra a circa 2-3 settimane. Il test va quindi effettuato al 16˚ giorno dal presunto contagio e ripetuto al 90˚ giorno, per la avere conferma della negatività. L’OMS consiglia di ripetere, solo per precauzione, il test anche a 6 mesi se l’esposizione al virus è avvenuta con una persona sieropositiva.

  • HBV e HCV, fanno parte dei cosiddetti "virus epatotropi maggiori", in quanto causa di due forme virali di Epatite, l'Epatite B (HBV) e l'Epatite C (HCV), accumunati da un quadro clinico di infiammazione e degenerazione cronica a carico del fegato, che può evolvere, in assenza di terapia e diagnosi precoce, in cirrosi epatica e carcinoma.
    Si caratterizzano, nel loro decorso, da innalzamenti elevati e fluttuanti delle transaminasi.
    Per quanto riguarda la prevenzione, in caso di presunta infezione di HBV, entro 24-72 ore si può eseguire una profilassi passiva con anticorpi anti-HBV ed iniziare la vaccinazione completa.
    La diagnosi generalmente avviene tramite la ricerca degli antigeni specifici di ciascun virus o del DNA virale circolante.
    La diagnosi di HBV avviene tramite la positività all'HBsAg, delle IgG anti-HBc e la negatività degli anticorpi IgM, e la quantificazione dell'HBV-DNA. Se la diagnosi è confermata, di solito si esegue la titolazione dell'HBeAg e degli anticorpi anti-HBe per supporto alla prognosi e alle misure terapeutiche. 
    La diagnosi di HCV avviene tramite la ricerca di degli anticorpi anti-HCV o la quantificazione del suo DNA (HCV-DNA quantitativo).

EZIOLOGIA DA MICETI

  • Candidosi: quella da Candida albicans è la più comune; altre forme possono essere causate, ad esempio, da C. Tropicalis.
    La diagnosi avviene tramite tampone cervico-vaginale ed esecuzione di un test colturale per miceti. 

 

L'IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE

 

Considerato il decorso spesso asintomatico o il quadro clinico aspecifico di molte MST, la strategia migliore è la prevenzione attraverso l’informazione e l’educazione a comportamenti sessuali responsabili.

La prevenzione è fondamentale per affrontare le MST incurabili come l'HIV e l'herpes.

Anche seguire le giuste misure igieniche e la prudenza nel contrarre rapporti di tipo sessuale sono, da soli, un valido aiuto contro la proliferazione di queste patologie.
Bisogna evitare il contatto di parti del corpo o con liquidi biologici con un partner infetto o di cui non si conoscono le abitudini sessuali.
I metodi contraccettivi, in particolare il profilattico e il profilattico femminile, sono fondamentali perchè svolgono anche funzione di difesa, a differenza di altri metodi anticoncezionali che non proteggono dalle MTS.

Se vi è una storia di un possibile rischio, inoltre, è necessario sottoporsi a dei test per valutare il proprio stato di salute e ridurre al minimo la possibilità di trasmissione di eventuali MST latenti. Molte infezioni non sono rilevabili immediatamente dopo l'esposizione (HIV, virus Epatitici) motivo per il quale bisogna aspettare un tempo sufficiente tra le possibili esposizioni e i test affinchè essi siano veritieri.

Anche i vaccini sono un'arma efficace perchè proteggono da alcune malattie sessualmente trasmissibili virali, come l'epatite A, l'epatite B e alcuni sierotipi di HPV.

 

 

 


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